Settimana lavorativa #103

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29/08/06 Il 25 Agosto è stato diramato ufficialmente l'organigramma della dirigenza centrale di Nokia-Siemens Networks.

Non è cosa da poco: la scelta degli uomini, o meglio la loro provenienza, è frutto del rapporto politico di forza tra i due componenti del merge. Che è paritetico, ognuno al 50%, uguali sulla carta ma certamente non nella pratica. Siemens è più piccola come fatturato, voleva disfarsi della divisione in "perdita" ed appena ha potuto se ne è disfata. Nokia non aveva altri mezzi per aumentare la propria penetrazione nel mercato in maniera significativa, e voilà.

Per ribadire chi comanda veramente, Nokia ha espresso i manager che occupano la punta della piramide. Particolare invece non scontato, Siemens controlla la dirigenza divisionale, che riporta al top management.

Siemens in effetti ha un asso nella manica: se a livello globale è inferiore a Nokia, localmente è fortemente presente in mercati dove Nokia è minorataria. Italia e Germania ad esempio, ma non solo. Aver dato il potere decisionale a livello attuativo è un riconoscimento implicito del controllo di certi mercati.

Altra cosa sarà l'effettiva integrazione: Siemens segue la più o meno gloriosa tradizione tedesca, vale a dire molta organizzazione globale e poca indipendenza individuale. Nokia invece è improntata ad un buon pragmatismo che lascia molto più spazio al singolo. Come fondere queste due mentalità rimane per me un mistero.

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