Settimana lavorativa #4

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25/06/04 Altre rogne, una delle quali destinata "ai solutori più che abili" come direbbe la Settimana Enigmistica. Al mio collega dico "chissà come se la caveranno i miei successori". Non hanno idea del tipo di problemi che avranno in dote. Non tanto per la qualità del lavoro svolto finora, ma per l'estrema varietà di situazioni che una installazione vera e non simulata pone di fronte a chi analizza i problemi. Dovranno farsi le ossa, come me le sono fatte io. Vedremo quanto tempo ci metteranno, mi farà strano vedere queste situazioni dal di fuori per la prima volta.

24/06/04 Rogne varie oggi in ufficio, ed anche a casa per aggiornare il sito. Ridipingere i muri necessariamente implica qualche scompenso domestico, motivo percui ho saltato oggi di aggiornare il BLOG.
23/06/04 Prima di entrare in ufficio vengo salutato "Ciao testesso!".

Nulla trapela dalla Direzione Aziendale, dalle macchinette del caffè attigue e da quelle lontane, dalle segretarie e dai bene informati, in ordine decrescente di autorevolezza. Ci dicono che le trattative sono in corso: evidentemente si sta tirando sul prezzo, oppure si prende tempo.

E' brutto vivere nel limbo.

22/06/04 Non invidio chi mi sostituirà.

21/06/04
Il solito sciopero?

Prima di proseguire la lettura, guardate meglio la foto sopra, fatevi un'idea di quello che vi dice e poi proseguite al prossimo paragrafo.

Ho scelto con cura la foto che state vedendo tra le molte che il mio collega ha scattato e che mi ha gentilmente concesso di utilizzare. Il criterio di scelta è il seguente: trovare la foto più "banale" possibile per un evento del genere, vale a dire un micro sciopero di 30 minuti come descritto la settimana scorsa. Se non siete informati del contesto che ha fatto maturare questa forma di protesta, sono convinto che il vostro pensiero correrebbe al classico sciopero determinato "dal mancato rinnovo contrattuale del contratto nazionale dei xyzk". Il che vuole significare, nelle quasi totalità dei casi, una richiesta di aumento di stipendio e nulla più, se non una lista di rivendicazioni addizionali puramente accessoria al tema principale.

Non è il nostro problema: non chiediamo soldi. Non è nemmeno la classica rivendicazione del posto di lavoro, che pure è giusta e sacrosanta: non veniamo infatti licenziati ma venduti ad un'altra entità, ancora purtroppo sconosciuta a noi.
Quello per cui iostesso mi sforzo è di mantenere un bene intangibile ma importante: il know-how, o la conoscenza. Se noi vendiamo venduti, il know-how del centro di manutenzione e controllo sparisce dalla faccia della terra italiana, praticamente per sempre. Il centro di manutenzione e controllo esiste in Italia da più di 10 anni come R&S. Ci sono voluti circa due anni da quando l'attività è iniziata a quando il sistema poteva essere vendibile, nella sua primissima incarnazione. Questo non partendo dal nulla, ma selezionando persone che pur non avendo una esperienza diretta nel campo OMC sapevano e masticavano le telecomunicazioni. Di anni ce ne sono voluti altri cinque per non solo renderlo vendibile, ma di successo tra gli operatori.
Quando ancora matureranno le condizioni per un ritorno di una attività del genere? Lustri? Mai?
Ricerca & Sviluppo significa tra le altre cose, determinare in una certa misura il futuro della propria ditta, e, se il prodotto è di successo, anche della vita degli altri. Io con soddisfazione ed orgoglio so che, sotto forma di software, "vivo" e "faccio vivere" un qualcosa, insieme a tutti gli altri miei colleghi, che influisce sicuramente nella vita anche vostra. Parimenti Siemens Mobile Communication Italia perderà la possibilità di influire sulle future scelte di sviluppo della casa madre.

Al contrario dei soldi, che perderei solo io se fossi coinvolto in una "normale" contrattazione aziendale, la conoscenza, ed i benefici che ne derivano, la perdiamo tutti. I cinici dicono che persone diverse possono fare le stesse cose che facciamo noi. Vero, ma la domanda più corretta è "Sì, ma in quanto tempo?". L'esperienza è severa maestra, e quando sulla mia scrivania piove una richiesta di implementazione di una feature, io dopo anni di scornate so dove realmente quel pezzo di carta vuole arrivare, ed in che modo rendere più fluido l'inserimento di una nuova funzione all'interno del sistema esistente. Chi mi sostituisce, senza nulla togliere alla sua abilità, no. Inoltre, non pensiate che queste feature siano dei testi dettagliatissimi dove tutte le "i" hanno i puntini: sono iostesso che decido come riempire i buchi che non sono sufficientemente dettagliati.

Adesso riguardate la foto sopra. Le vostre idee a riguardo sono cambiate? Tanto? Non ho manipolato in alcun modo la foto in oggetto, ho solo operato un criterio di scelta. Eppure la visione del problema è cambiata. Una foto rappresenta il reale nel senso che ferma il tempo e lo spazio in un fotogramma. E' falso che la realtà è quello che vedono i nostri occhi: la conoscenza è la chiave dell'interpretazione della realtà.

SI è la solita foto di uno sciopero NO non è il solito sciopero.

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