Consulenti e dismissioni (#227)

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10/03/09 Come ho promesso, oggi è venuto il momento di parlare dei consulenti.

Noi consulenti siamo proprio quelli che servono per coprire i rischi di questo tipo: quando i soldi diminuiscono si eliminano (o si cambiano con altri più adatti), ed il tutto ritorna nell'alveo della normalità (e noi ci becchiamo il rischio che i nostri committenti ci scaricano sulle nostre spalle).

Ora però questo schema non è più applicabile: tutti rischiano la poltrona, dirigenti inclusi, che fino ad ora sono passati intonsi a tutte le precedenti ristrutturazioni aziendali. Non solo: negli anni hanno aumentato in maniera abnorme il numero di consulenti, col risultato (l'azienda non dà numeri ufficiali) che si è raggiunto, a spanne, il rapporto 1:1 consulente-dipendente.

Nokia, si sa, non ha mai gradito il ricorso massiccio di consulenti. E si capisce anche il motivo: il loro schema di retribuzione dei dipendenti prevede bonus consistenti se si raggiungono risultati. Insomma, si fidelizza (o ricatta) il dipendente, ma un esterno non può essere controllato alla stessa maniera.

L'Italia, e la sua cultura manageriale, è quanto più distante dalla mentalità Nokiense, e senza dubbio questo ha giocato un ruolo in tutta la faccenda.

Retrospettivamente, quando qualche mese fa ci chiamarono per comunicare lo spostamento di alcune attività in Vietnam, allora dovevano aver deciso di far fuori molti (se non tutti) consulenti. Ma la situazione finanziaria deve essere peggiorata, e così ora il Grande Capo ha deciso che costa meno staccare la spina ad un prodotto comunque destinato negli anni al ritiro che mantenere il carrozzone italiano, poco utile e pure malvisto.

C'è anche un altro problema per la dirigenza: il rapporto numero dirigenti:dipendenti è a livelli francamente poco compatibili con la situazione industriale italiana odierna. Un mio collega, giovedì scorso senza che io dicessi niente a riguardo, mi ha detto "spero che questa volta i dirigenti paghino pure loro: non ho mai visto una azienda che stipendi così tanti dirigenti, alcuni hanno la responsabilità di gruppi che a malapena potrebbero fare un torneo di calcio con le riserve".

Penso che questo sia un punto molto delicato che vada gestito in maniera adeguata, con il dovuto rispetto: se un consulente si lamenta di un fatto del genere, vi potete immaginare cosa direbbe un dipendente, magari di lungo corso? E cosa fare soprattutto...

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