Innanzitutto mi è stato riferito da più parti che il taglio non sarebbe più del 15% in tre anni, ma in due. Questo per le mutate condizioni di mercato, che ha reso l'outcome economico peggiore e peggiorato il piano di ristrutturazione. Non ho alcuna conferma ufficiale però di questo.

Sono infatti arrivate a qualche dipendente (fino ad ora ho avuto segnalazione di quattro) delle offerte di dimissioni incentivate. Detto in termini meno tecnici, ti do XX soldi se tu firmi le dimissioni.

L'offerta monetaria non è particolarmente allettante però. Non ho riferimenti ufficiali nero su bianco, quindi ci si potrebbe discostare, ma l'offerta sarebbe di un anno di stipendio per chi ha 30-40 anni di età, due per chi ha 40-50 anni, tre per i 50+, o roba del genere.

Dato che il mercato del lavoro fornisce oramai quasi esclusivamente consulenze, trovare un altro impiego come dipendente è veramente difficile. Per chi ha 50 anni, sostanzialmente impossibile. Come un caso che mi è stato riportato.

Ma a livello generale, una persona che ha servito lealmente e con impegno la società per anni, può essere buttata per strada così? Se il lavoro è un rapporto fiduciario, così lo si ripaga? Ma allora, ha un senso servire lealmente la propria azienda? Non è forse un incentivo a farsi i propri interessi, e quindi non fare gli interessi aziendali quando c'è un conflitto di questo tipo?

Poi ci si stupisce se ad alto livello le grandi imprese non sono efficienti...certo che se questa è la moneta, in prospettiva io dipendente che interesse reale ho ad essere efficiente? Non molto alto, e mano a mano che si cresce in anzianità, è sempre meno conveniente...